martedì 28 luglio 2015

Pink

Succede che, a Bologna, qualcuno si sia sentito talmente offeso dai magnifici manifesti di Viale Masini da decidere di cancellare nottetempo peni, vulve e seni sfigurando un intervento artistico di indubbio valore.



Pensate quanto devono sentirsi potenti quei peni, quelle vulve, quei seni, sotto la coperta di vernice. Semplici immagini in bianco e nero, senza occhi e senza volto, hanno mosso un drappello di benpensanti. 
Li hanno fatti uscire di casa
Li hanno guidati fin da Leroy Merlin.
Hanno fatto versare denaro sonante
Li hanno fatti venire a loro e agitare le braccia probabilmente di notte. 
Probabilmente in punta di piedi. 
Probabilmente traboccanti giustizia per il gesto coraggioso che assicura le pudenda al luogo buio cui appartengono.

Noi ci abbiamo perso.
Non solo per lo sfregio a un intervento temporaneo ma interessante.
Ci abbiamo perso per mano della prepotenza del perbenismo.

E per concludere ci tenevo a scrivere ancora pene, vulva, seni. Oppure cazzofigatette, che gli aulicismi non fanno per me.