mercoledì 26 marzo 2014

Still Broke

La tua camera se la sono presa i gatti, io sono rimasta di là, coi sogni salvati sul desktop.
Hai il rock nelle cicatrici e trasporti vita e tensione e sbavature di matita. Ti osservo mentre abbracci tutti da lontano, con occhi muti e profondissimi.

Non ti rendo niente.
Puoi scassinarle queste parole. Le troverai gusci di molluschi migrati.
Per te non c'è che questo.

Mi lascio frugare via pensieri dalle tasche.
In tempi diversi, dispari, spezzati mi troverai sfuggente. Già baciata.

Scivola la presa dalle mani. È un blues, un jazz, un alibi qualunque.

Disperdo.
Semino.
Libero.

La traccia che lasci, il volume che hai spostato. Filato di lamè. Fiato di povera polvere.


lunedì 3 marzo 2014

Rich girl

Ho sempre avuto una percezione di me stessa e della realtà che mi circonda abbastanza distorta.
Per questo motivo quando ero alle elementari, o anche prima, credevo di essere una delle bambine più ricche della mia classe.
Del resto quella era l'epoca in cui credevo ancora che sarei potuta diventare col tempo una principessa, o meglio ancora una regina, non si sà mai. Era l'epoca in cui tutto ciò che desideravo poteva esistere, e credo che, dopotutto, non esista una ricchezza più grande. Quindi a ragion veduta mi sentivo ricca.

I fatti però sono sempre distanti dalla mia più intima convinzione. E per questo qualche volta mi sono scontrata con la realtà, ma non sono stati grosse botte; piuttosto qualche abrasione che comunque non ha cambiato la mia certezza di essere dalla parte dei baciati in fronte dalla fortuna.

Ancora oggi mi sento ricca, anzi ricchissima: ho tanti preziosissimi diamanti immaginari, mazzette e mazzette di fantadollari nascoste sotto il letto e la convinzione che tutto ciò valga molto.

Ho tantissime skills ed un curriculum zeppo di abilità che nessuno pagherebbe un soldo bucato, ma che a me sembrano essenziali.

Ho la passione per i tramonti, mi emoziono ad ogni arcobaleno, invento favole mai uguali, sogno tantissimo e nonostante la miopia ho occhi che traguardano alcuni ordinari confini.

Non ho senso dell'orientamento.
Pecco di fiducia in me stessa.
Sono pigra da fare schifo.
Vorrei essere sistematica, ma non lo sono.
Non ho il fiuto per gli affari.
Non so chiedere e neppure insitere.
Sono cocciuta.

Ciò nonostante, sono ricca.