giovedì 1 gennaio 2015

L'anno che verrà

Esiste uno strano motivo per il quale sul finire dell'anno si fa una conta di morti e feriti.
Si stilano classifiche, si prendono appunti, si ripassano gli ultimi 365 giorni per avere una esatta stima del quantitativo di merda accumulata sul parabrezza della vita.
C'è una sorta di accanimento tragicomico nel selezionare e rivivere tutti i "meno" degli ultimi tempi per capire fino a che punto possa spingersi l'autocommiserazione, salvo poi sbarazzarsi di una zavorra nemmeno troppo simbolica e brindare ammiccanti al #primoselfie2015.

Non sono immune a questa sindrome, io come tutti, in questi giorni ho rimuginato. Tra un malessere e l'altro, senza neppure arrivare al selfie che non avrei fatto comunque.
Mentre pensavo a perché gli anni che cominciano debbano essere migliori, sono stata colta da una ovvia considerazione.
La positività è un gesto semplice che dobbiamo a noi stessi.
Non c'è nulla di male nel pensare che le cose possano essere diverse e migliori. Ci si sente meglio e liberi dalle nuvole pesanti prodotte da un vortice di pensieri nefasti, pronti a partire e muovere le montagne.

Non è stato un anno leggero. Da qualsiasi punto cerchi di guardarlo, sono stati mesi complicati in cui ho dovuto scontrarmi con la crisi, il lavoro, la burocrazia e tutte quelle cose serie da telegiornale.
E' stato un ciclo concluso però. Ho -abbiamo- un foglio nuovo e pulito che merita di essere iniziato con la migliore delle grafie.
Questo è il mio augurio a tutti voi.
Abbiate il coraggio di scrivere ciò che volete, scegliendo le righe che volete. Disegnate al netto di strascichi e malumori. Leggete con occhi nuovi e ringraziate sempre.

Io, per concludere, voglio segnarmi qui le cose preziose che mi lascia in eredità l'anno che muore, dimenticando tutto il resto.


  1. Il cofanetto di Murakami che devo ancora iniziare
  2. Il tasto reset per le situazioni complicate, non sempre funziona ma è bello sapere di poterlo usare
  3. Tre lavori diversi, professionalità diverse, esperienze diverse
  4. Una squadra a cui appartenere e con cui fare l'impossibile, anche se per poco
  5. Un capo che entra nel cuore e rimane capo anche quando il lavoro insieme finisce
  6. Aiutare le persone, anche al prezzo di scoprire di aver preso granchi
  7. Ritrovare amici cari e sapere che gli anni mettono solo la polvere sul cuore, ma non cambiano le persone
  8. Rocco, non il mio gatto e neppure l'esperto di tuberi, il migliore che potessi desiderare 
  9. Un nuovo programma alla radio, nuovi progetti e nuove idee..e la giusta compagna di malefatte
  10. I miei amici e la mia famiglia: selezionatissimi portatori di grande valore.




Di questa non ho trovato il video, purtroppo.


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