martedì 14 gennaio 2014

#CoglioneSi

Alla fine siamo tutti coglioni.
Oppure lo siamo anche dall'inizio, almeno da quando scegliamo il percorso di studi, sapendo di imbarcarci in un'avventura professionale che ci darà tanto e ci toglierà di più.
Un'impresa da armata Brancaleone, una proposta inaccettabile che non ci sentiamo di tradire neppure durante le feste comandate, neppure con la febbre a 39 all'una di notte.

Bisognerebbe forse avere meno orgoglio accettando o cercando qualcosa che non vada necessariamente per il verso “creativo”, ma quella è una vena che batte fortissima e a cercare di ignorarla ci si spegne.
Faccio più di un lavoro.
Collaboro con una radio ad una trasmissione culturale e pensavo fosse quello il mio hobby.
Ma da quando non ho la certezza di retribuzione per il lavoro che comunque svolgo regolarmente, ho pensato che se produci con professionalità o sei un volontario, o hai un hobby.
Ho deciso di ricominciare a lavorare "gratis" per cercare di creare una possibilità alla mia azienda.

La scelta risiede nel "lavoro a supporto della vita" vs "vita a supporto del lavoro".

Scegliendo la vita per lavorare saremo eternamente distanti dalla normalità, probabilmente afflitti da un tasso di ansia sopra i livelli di guardia,  euforici a tratti, dipendenti da caffeina e con un disturbo patologico dei ritmi sonno-veglia.

Scegliendo il lavoro per la vita ingrigiremo, forse avremo una famiglia, la creatività verrà a tirarci i piedi nel sonno e forse avrà un risvolto nelle ore di veglia, per i più bravi, quelli che saranno riusciti a non affogare negli strati più profondi del proprio subconscio l'arte dell'inventare.

Uno o l'altro lato del fungo di Alice.

Non so esattamente quale sia il bene.
Ho ancora bisogno di riflettere molto, ma la vena autodistruttiva che è propria dei nati sotto il mio stesso segno, non mi fa dormire serena.


Come colonna sonora a questo post potevo scegliere un pezzo di Povia (sei scemo) , ma poi non me la sono sentita.

1 commento:

  1. Cara Saki, chissà come mai non sono per niente d'accordo con te!
    Questi sono video molto belli e ben fatti, ma secondo me non sono da mostrare alla "classe dirigente" bensì a tutti i giovanotti che accettano di lavorare gratis per crearsi un'opportunità. Non sanno che quell'opportunità non arriverà mai! Il concetto è che se c'è una persona che adesso lavora gratis ce ne sarà sicuramente un'altra domani, ed è veramente così.
    Sono convinto che il problema siamo noi, non "loro", noi dovremmo cambiarci, fare gruppo e le cose cambieranno, altrimenti, finchè ce ne sarà anche solo uno che accetta certe proposte saremmo sempre visti come "schiavi" o incidenti di percorso.
    Spesso mi sono sentito dire che molti studi di architettura se dovessero pagare tutte le persone che lavorano per loro, sarebbero costretti a chiudere...la risposta è ovvia, chiudete! Se non potete avere quella mole di lavoro non potete fare quel lavoro. Se non siete capaci di usare autocad e non volete pagare nessuno che lo faccia andate a fare i fruttivendoli, se potete pagare solo due lavoratori invece dei dieci che avete adesso avrete un quinto dei lavori che attualmente vi siete portati a casa, mi sembrano cose ovvie. Ma non vanno così solo perchè c'è chi gli dà la possibilità di fare così.
    In più non credo che le scelte siano solamente le due da te proposte, ma ci siano infinite sfumature di grigio nel mezzo. Si può mangiare un'estremità del fungo, ma si può mangiare anche il centro o addirittura il gambo. Personalmente sto facendo un lavoro che non mi piace tantissimo, ma lo sopporto, non sono pagato come dovrei, come sarebbe giusto, ma sono pagato abbastanza da poter avere un appartamento in affitto e vivere una vita di "stenti controllati". Vivo il lavoro come una specie di apnea che mi faccia vivere la vita vera, quella al di fuori delle famose otto ore, nel miglior modo possibile. Se un domani mi dovessero proporre di lavorare gratis o venendo pagato ancora meno di quanto non lo sia adesso semplicemente me ne andrei e fine. Cercherei un altro lavoro, tipo commesso o cassiere o lava piatti o che ne so io e bella finita. le soddisfazioni le cerco nella vita vera! con la musica, suonando, bevendo una birra con gli amici, conoscendo persone nuove, leggendo un libro, facendomi una vacanza con 50 euro in tasca...
    Fine della logorrea, scusa! ;)
    Ale Invibia
    P.s. non ho riletto e non ho tempo di farlo, perdonami eventuali errori e frasi contorte.

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