mercoledì 4 dicembre 2013

Over my shoulder

Le ho sempre avute le spalle larghe, è una questione di fisico.
"Hai fatto nutoto?"
No, praticamente galleggio. E neppure perfettamente.
Il mio primo ragazzo in un momento di grande romanticismo affermò:
"sembri un uomo visto da dietro, sai?"
Una botta all'autostima.
Ma queste spalle tornano ricorrenti come non mai, giorno dopo giorno.



Chi ha più testa la usi.
Uno di quei detti orrendi che mi ha sempre lasciato un profondo disappunto.
So che hai le spalle larghe.

Non ho capito.
Credete che siccome ho cervello e so sopportare potrete scambiarmi per un mulo da soma?
E' un ragionamento che non ha mai filato.
Chiunque può avere un blackout animalesco con annesso bisogno di sfogarsi, di urlare, di fare qualcosa di veramente stupido senza pensare di aver rinunciato per sempre al sale in zucca.
Allo stesso modo anche io, che ho le spalle larghe, ho bisogno di non portare pesi, di sentirmi desiderata, sollevata, considerata.

Le spalle sono anche il limite ultimo che passa dal presente al passato in una timeline che ci vede vettori proiettati lungo il percorso.
Le spalle sono l'appiglio più vicino alla testa.
Le spalle sono il luogo dei consiglieri.
Le spalle sono il rifugio offerto agli affetti.


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