sabato 7 dicembre 2013

The sound of silence

Il 6 dicembre è una data che cerco sempre di onorare in fondo al cuore.

Casalecchio di Reno, Istituto Salvemini, 1990.

Non a tutti questi dati dicono qualcosa.
Strage dell'istituto Salvemini.
Un aereo militare che cade su un centro abitato, su una scuola, portandosi via 12 vite, segnandone molte, molte di più.




All'epoca avevo 8 anni, abitavo a 500 metri in linea d'aria dall'istituto, ma ricordo perfettamente tutti gli umori di quella giornata.

Mia madre lavorava a 50 km da casa. E aveva me e mio fratello, nella stessa scuola a Casalecchio.
Le notizie si rincorrevano veloci, senza troppa chiarezza, senza potersi sentire perchè le linee erano completamente bloccate. Così lei non sapeva se fossimo al sicuro.
Credo di non riuscire ad afferrare tutto il panico, il terrore, il disagio che quel giorno mia madre provò.

Mio padre invece stava rincasando e più volte mi ha raccontato di come vide quell'areoplano avvicinarsi pericolosamente, di come precipitava fumando, delle strade bloccate.
Una cittadina inerme, totalmente paralizzata, ricoperta di polvere e di dolore.

A noi dissero che erano morti dei ragazzi in una scuola.

Il fatto è che un aereo militare s'è schiantato esattamente nel luogo dove si semina il futuro, dove i ragazzi dovrebbero avere protezione, dove si cresce e non si muore. Un aereo militare s'è schiantato perchè il pilota (un ragazzo di 24 anni) s'è buttato col paracadute lasciando finire il proprio mezzo tra le case. Un aereo militare s'è schiantato ed un processo s'è concluso senza individuare colpevoli.

Il 6 dicembre del 1990 siamo morti un po' tutti.



A Laura, Deborah, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen, Alessanda.

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